Occhi senza volto (francese: Les Yeux sans visage) è un film horror franco-italiano del 1960 diretto da Georges Franju. È considerato un classico dell'horror e un importante contributo al genere.
La trama ruota attorno al Dottor Génessier ([https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Dottor%20Génessier]), un brillante chirurgo, che cerca disperatamente di ricostruire il volto sfigurato di sua figlia Christiane ([https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Christiane]) a seguito di un incidente d'auto che lui stesso ha causato. Per fare ciò, rapisce giovani donne, estraendo la loro pelle del viso per tentare trapianti.
Elementi chiave del film:
Horror psicologico: Il film è più orientato alla suspense e alla macabra atmosfera che al gore esplicito, sebbene contenga alcune scene piuttosto disturbanti. L'orrore deriva dalla disperazione del dottore, dalla sofferenza di Christiane, e dalla disumanizzazione delle vittime.
Temi: Il film esplora temi come l'ossessione, il rimorso, la colpa, la disumanità della scienza, e la perdita dell'identità.
Fotografia: La fotografia in bianco e nero di Eugen Schüfftan è notevole, creando un'atmosfera cupa e surreale che contribuisce all'inquietudine del film.
Maschera: La maschera bianca indossata da Christiane ([https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Maschera]) è un elemento visivo iconico, che simboleggia la sua perdita di identità e la sua prigionia.
Critica: Il film fu inizialmente accolto con reazioni contrastanti, con alcune critiche concentrate sulla sua violenza. Tuttavia, nel tempo, è stato rivalutato ed è ora ampiamente considerato un capolavoro del cinema horror. L'attenzione si è spostata sul suo valore artistico, la sua profonda atmosfera e la sua esplorazione di temi psicologici complessi.
Eredità: Occhi senza volto ha influenzato numerosi film horror successivi e continua ad essere un punto di riferimento per il genere.